La mia passione per l'arte
Era il 1960, trascorrevo le vacanze in Costa Azzurra e precisamente a S.Tropez.
La mia passione per l’arte si stava evolvendo, quindi ho avuto la possibilità di visitare musei e gallerie e conoscere importanti artisti che allora abitavano o frequentavano i paesini dell’entroterra francese.
Un giorno in visita alla Fondation Maeght di S. Paul De Vance, ho saputo che alle Arènes de Frejus avrebbero festeggiato i prossimi 80 anni di Pablo Picasso durante una corrida organizzata proprio per il grande artista, storicamente appassionato di arte taumaturgica.
Quale occasione più ghiotta di vedere da vicino un mio grande idolo. A St. Maxime cittadina sulla costa, poco distante dal luogo dell’avvenimento, frequentavo una cara amica che possedeva una splendida villa che dominava la baia. Janine, così si chiamava, conosceva mezzo mondo e organizzò il tutto prenotando nel Tendido dell’arena a pochi metri da Picasso.
Il Maestro seduto al centro della tribuna d’onore, pantaloncini corti e maglietta a righe orizzontali bianche e blu, era tutto arzillo e sorridente e, indovinate chi sedeva ai suoi lati, come ospiti d’ onore? Ava Gardner, e niente meno che il grande torero spagnolo Dominiguin Luis Miguel Gonzales Lucas.
Janine mi indicava i vari personaggi della corte di Pablo! Le chiesi: mi presenteresti il Maestro? E lei: Se riusciremo a eludere la scorta e i giornalisti ti assicuro lo farò! I tori da abbattere erano cinque! Ecco la storia della Mise a Mort dell’ultimo!
Picasso implorò Louis Miguel di toreare per lui vista la prossimità dell’ottantesimo compleanno. Lo Speaker della manifestazione annunciò dunque con lo stupore di tutti che Domeniguin aveva accettato l’invito... Ricordo come se fosse ora la mise di Louise: pantaloni attillati di gabardine nero assoluto, camicia di seta bianca aperta sul villoso petto, scarpe e cintura di pelle bianca! Scese dalla gradinata, si avvicinò alla barriera e fece un’imprudenza: scavalcò la staccionata che divideva l’arena appoggiandosi con il braccio alla balaustra spiccando un salto e atterrando malamente sul terreno e si salvò con il braccio destro. Tutti ammutolirono in un silenzio metafisico! Allenato a più gravi disavventure, il magnifico, bellissimo e magrissimo torero si alzò, pose il capote sulla barriera di legno (l’interno era di seta rossa e l’esterno in velluto nero quasi impalpabile completamente decorato con fiori colorati estremamente raffinato). Lo fece volteggiare sulla testa e indovinate a chi lo lanciò? Ad Ava Gardner? No! A Picasso, il quale si alzò senza emozione e se lo mise ma lo tolse subito e lo passò alla Gardner.
Quella toreada tenne tutti col fiato sospeso poiché il torero in abiti da pomeriggio, non riusciva se non con fatica a muovere il braccio lussato. Come finì? Non lo dirò mai per il rispetto degli animalisti e dei fanatici della Corrida! Fu comunque un trionfo…
All’uscita dall’Arena in mezzo alla folla quasi impazzita, la bella Janine mi presentò il grande Maestro ed io molto emozionato mi rivolsi a lui chiedendo di poterlo abbracciare, la risposta fu: ”CIERTAMENTE!”. Da quel momento la mia passione per l’arte continuò ancora più fanaticamente